Il 24 giugno si celebra la festa patronale di San Giovanni Battista a Riomaggiore.
La chiesa dedicata al Santo è stata fondata nel l’8 novembre 1340.
Tradizionalmente è prevista alle ore 21,00 una processione lungo le vie del borgo e durante il giorno si svolgono attività organizzate dalla parrocchia.
Cosa puoi vedere nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista:
- ROSONE: l’opera si trova sulla facciata principale e, come cita l’epigrafe custodita nel campanile dell’edificio, risale al 1471. Crollato insieme alla facciata intorno al 1870, è stato ricollocato nella sua attuale posizione agli inizi degli anni 60 del 900
- PORTALI FIANCO MERIDIONALE: risalenti al periodo di costruzione dell’edificio religioso (fondato l’8 novembre 1340), i portali raffigurano personaggi zoomorfi ed antropomorfi. In particolare sul portale sinistro troviamo due scene: la prima è un drago che insegue un cervo, la seconda una processione di animali (un lupo, una volpe, un corvo ed un gallo sormontato da un sole stilizzato). Questa seconda scena fa pensare ad una raffigurazione di un racconto del Roman de Reinard (Reinardo la volpe).
- PULPITO: il pulpito è adornato da un basso rilievo raffigurante S. Martino con ai lati San Giuseppe e Sant’Anna, risalente al 1530 (come da iscrizione). La trazione popolare vuole che l’opera raffiguri San Gioacchino e provenga dalla Chiesa di San Martino Vecchio nella Vallata di Biassa, abbandonata nel XVI secolo. Un’atto notarile della prima metà del 1600 attesta invece l’opera come facente parte delle decorazioni di un altare già esistente nella chiesa di San Giovanni Battista e conferma che, il santo raffigurato, sia San Giuseppe.
- PREDICAZIONE DI SAN GIOVANNI BATTISTA: il quadro, esposto nella navata sinistra, è localmente attribuito a Domenico Fiasella
- PORTALE SACRESTIA: sul lato sinistro dell’altare si può ammirare il portale finemente lavorato che conduce alla sacrestia, sovrastato da un bassorilievo raffigurante la Madonna, San Giovanni Battista e San Francesco. Il bassorilievo, datato al XV secolo, ricorda il trittico esposto sull’altare dell’Oratorio di Santa Maria Assunta.