I percorsi naturalistico letterari del Parco Letterario Eugenio Montale

Il Parco Letterario Eugenio Montale

Il Parco Letterario® Eugenio Montale, uno spazio en plein air dove l’aggettivo letterario indica un luogo diffuso e al tempo stesso circoscritto che copre tutto il territorio delle Cinque Terre, è nato nel 2015, in collaborazione con i Parchi Letterari® Italiani ed Europei.

Il Parco Cinque Terre propone ogni anno un ciclo di passeggiate ed escursioni scandite da letture di versi e approfondimenti su storia e natura locali, a cura del naturalista Carlo Torricelli e dell’esperta di Montale Cristina Currarini. 

Parco Letterario® Eugenio Montale
© Archivio Farabola

I percorsi naturalistico letterari del Parco Eugenio Montale sono gratuiti, ma riservati ai soli possessori della Cinque Terre Card. Il numero massimo di partecipanti è fissato a 15 ed è richiesta la prenotazione tramite e-mail. Insieme alla conferma vi verrà inviato il disciplinare Anticovid, da restituire via mail firmato e sottoscritto per accettazione.

Per partecipare occorre indossare calzature adatte alla camminata su sentieri e ne approfittiamo per consigliarvi di leggere i nostri spunti pratici per fare trekking in sicurezza e godendone appieno.

In caso di condizioni meteo avverse ovviamente il programma potrebbe subire cambiamenti e l’escursione potrebbe anche essere annullata.

Edizione 2022
PROGRAMMA 2022

La Cinque Terre Card

La Cinque Terre Card è un pass visitatori, che ti consentirà di usufruire di servizi utili, sostenendo il nostro territorio.
La Card è stata pensata dall’Ente Parco al fine di preservare sentieri e percorsi, originariamente costruiti dagli abitanti per spostarsi e dai contadini per raggiungere i loro campi terrazzati. Vie di comunicazione e lavoro essenziali, ma non previste per l’alto calpestio odierno dovuto al turismo.

Cosa include la Cinque Terre Card

Ci sono due tipi di Card tra cui puoi scegliere, in base alle tue esigenze:

  • la CINQUE TERRE TREKKING, che include: l’accesso al sentiero SVA, attualmente fruibile tra Corniglia e Monterosso; le visite ed escursioni guidate Cinque Terre Walking Park; i trekking letterari in collaborazione con il Parco Letterario Eugenio Montale; l’utilizzo dei pulmini ATC nella sola area del Parco Nazionale; i servizi igienici pubblici presso le stazioni dei cinque borghi; il WiFi in prossimità degli hotspot degli Info Point; la partecipazione ai laboratori del Centro di Educazione Ambientale e uno sconto presso i Musei Civici della Spezia.
  • la CINQUE TERRE MS TRENO, che, oltre ai servizi inclusi in quella Trekking, offre l’accesso illimitato alla seconda classe dei treni regionali e regionali veloci nella tratta Levanto – La Spezia e a tutti i treni denominati Cinque Terre Express.

Acquisto e tariffe

La Cinque Terre Card, nominativa e incedibile, il suo prezzo varia a seconda della stagione e si può acquistare:

  • In loco, presso i centri di accoglienza del Parco, da Levanto a La Spezia.
  • Acquisto online, tramite il sito ufficiale dell’Ente Parco.

In caso di acquisto della Card in loco, dovrai scrivere, nello spazio indicato, nome e cognome.

Qualsiasi pass tu abbia scelto e indipendentemente da dove e come tu l’abbia acquistato, al momento del controllo ti potrà essere chiesto un documento di identità, anche per i bambini.

Ricorda, inoltre, che le Cinque Terre Cards acquistate nei giorni precedenti alla visita non sono generalmente rimborsabili. L’Ente da diritto al rimborso solo in situazioni ben definite, quali sciopero dei treni o allerte meteo. 

Cinque Terre Card “Strutture Ricettive”

Soggiornando presso una struttura ricettiva delle Cinque Terre aderente al Marchio di Qualità del Parco, hai diritto a uno sconto sulla Cinque Terre Card!

Verifica al momento della prenotazione o al check-in e richiedila in struttura, dato che solo loro possono emetterla digitalmente. 

Cinque Terre, un paesaggio umano

Cinque Terre Walking Park

Le Cinque Terre sono un paesaggio umano, nel senso che se fosse per la natura qui sarebbero solo scogliere scoscese sferzate dal mare e boschi a monte.

L’uomo alle Cinque Terre non ha solo costruito insediamenti e poi borghi, ma ha plasmato il paesaggio modellandolo e creando i terrazzamenti che rendono questa fascia di costa così speciale e identitaria.

La mostra permanente “Cinque Terre, un paesaggio umano”

Per tutto il mese di agosto il Castello di Riomaggiore sarà aperto quotidianamente, dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 18, come centro informazioni turistiche, ma anche e soprattutto come sede della mostra permanente Cinque Terre, un paesaggio umano.

Cinque Terre, un paesaggio umano

La mostra, patrocinata dal Comune di Riomaggiore, è stata realizzata grazie al contributo del Parco Nazionale delle Cinque Terre – Area Marina Protetta e al prezioso lavoro dei volontari.

Il progetto e i testi della mostra sono stati curati da Attilio Casavecchia, mentre le immagini sono di Anselmo Crovara, del Museo della Memoria, e di Walter Bilotta, che ha curato anche il progetto grafico, e Doriano Franceschetti.

Testi e immagini sono stati elaborati al fine di divulgare storia e cultura locale, far conoscere in modo più approfondito il paesaggio delle Cinque Terre e agevolarne la comprensione, trattando in maniera particolareggiata il territorio di Riomaggiore.

Per i maggiori di 12 anni è previsto un biglietto di ingresso dal costo di 1€, mentre la mostra è gratuito per bambini, disabili e per i residenti del Comune di Riomaggiore.

Trekking da Manarola a Corniglia via Volastra

Corniglia

La camminata che porta da Manarola a Corniglia è una delle più panoramiche della nostra regione e attraversa uliveti, vigneti, bosco e scogliera, passando dal borgo di Volastra.

Trekking da Manarola a Corniglia via Volastra in numeri

  • 5 km circa
  • 335 m di dislivello sul mare
  • 2 ore 30 minuti di cammino circa
  • per camminatori allenati
  • sentiero 506, poi 586 e 587
Manarola

Il percorso

Dopo aver dedicato del tempo alla scoperta e alla visita del borgo di Manarola, potrete incamminarvi risalendo la vallata sulla destra del torrente Groppo. Questa prima parte di cammino è una salita piuttosto ripida, fino alla località Piè di Fiesse, da dove continuerete per pochi metri lungo la SP 51 in direzione Groppo, fino a ritrovare un’antica mulattiera sulla sinistra.

Quest’ultimo tratto di salita è già meno ripido ed è immerso tra campi coltivati ad ulivo che caratterizzano il sentiero fino a Volastra, anticamente nota come Vicolus Olivastre, ovvero villaggio degli uliveti.

Dopo una tappa presso il suggestivo Santuario Nostra Signora della Salute, costruito in pietra arenaria nel XII secolo, potrete continuare la camminata, che è ora tutta vista mare, attraverso vigneti e terrazzamenti.

Una vera meraviglia e una delle poche tratte quasi pianeggianti del nostro territorio. Alcuni passaggi sono però abbastanza stretti e non vi sono protezioni, vi consigliamo quindi di prestare molta attenzione al camminamento, nonostante il panorama cambi passo dopo passo e lasci senza fiato.

“La Liguria non resterà nella storia perché ha scoperto l’America e suonato il violino di Paganini, ma per via del primo uomo che da una roccia a picco sui frangenti del mare ha fatto uscire un grappolo d’uva” 

Vittorio G. Rossi, “Il cane abbaia alla luna”

Dai tipici vigneti si passa alla macchia mediterranea, con una tratta di sentiero immersa nel bosco di pini e lecci tra il centro abitato di Porciana e fino alle Case Pianca, da dove si inizia la discesa verso Corniglia, lungo un’antica mulattiera, a tratti sconnessa, che attraversa una bella pineta a picco sul mare per poi raggiungere uliveti e vigneti in prossimità del paese.

Per maggiori dettagli sul trekking da Manarola a Corniglia via Volastra, potete anche consultare il percorso sulla mappa ufficiale del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Cinque Terre Hiking Trails

Per i camminatori meno allenati

Se non siete troppo allenati, potete anche evitare la salita da Manarola a Volastra optando per un più comodo e rapido autobus.

Vi basterà recarvi presso l’Info Point del Parco che si trova in stazione per acquistare il biglietto, che costa 1,50€ se acquistato all’Info Point o 2€ se direttamente sul pulmino. Per chi avesse la Cinque Terre Card il servizio è invece incluso.

Il pulmino parte dall’ufficio postale e, dati i pochi posti a sedere, vi consigliamo di essere alla fermata con un po’ d’anticipo. 

Tre giorni di trekking alle Cinque Terre

Volastra

Tre giorni di trekking alle Cinque Terre passano in un soffio e sicuramente ripartirai con la voglia di tornare per camminare lungo altri percorsi ai quali dovrai per forza rinunciare la prima volta e poi probabilmente anche per ripeterne alcuni.

Tre giorni per fare trekking e iniziare a scoprire le Cinque Terre sono per noi un minimo e questo articolo, che considera come punto di partenza degli itinerari Riomaggiore, è una semplice proposta per un programma che ti consenta di visitare i cinque borghi e percorrere alcuni dei più bei sentieri del nostro territorio, sapendo che ci sono molte altre opzioni!

Tre giorni di trekking alle Cinque Terre

Primo giorno

Il primo giorno potresti partire con il percorso ormai classico, il sentiero SVA che collega Corniglia a Monterosso: prima ricca colazione la mattina e poi treno fino a Corniglia, iniziando subito con del sano trekking vista mare.

Per la prima tratta fino a Vernazza impiegherai circa 90 minuti, camminando tranquillamente e godendoti il panorama e gli scorci sempre differenti curva dopo curva. All’arrivo, dedica del tempo alla visita del borgo e magari concediti un pranzo leggero in piazza e una pausa sugli scogli prima di ripartire.

La seconda tratta fino a Monterosso è un po’ più impegnativa, ma altrettanto spettacolare: circa 2 ore di cammino con un dislivello di 217 metri. Il paesaggio è da cartolina e anche in questo caso il consiglio e di godertelo, camminando tranquillamente.

All’arrivo potrai visitare Monterosso con calma e concederti una fine giornata in spiaggia prima di rientrare col treno, in tempo per aperitivo e cena a base di prodotti locali e piatti tipici.

* per questa prima giornata occorrerà acquistare una Cinque Terre Card MS treno.

Secondo giorno

Il secondo giorno ti proponiamo di percorrere a tratta Riomaggiore-Corniglia. Un itinerario decisamente più verticale, ma meraviglioso e all’insegna di vigneti e terrazzamenti.

Si parte con la Via Beccara, da poco restaurata e riaperta al pubblico: un’ora circa di cammino, o meglio di gradoni, tra le vigne e con vista mozzafiato. Dopo aver visitato Manarola, potrai ripartire alla volta dell’incantevole Volastra. Un’altra salita verticale tra le vigne prima della pausa pranzo.

Da lì, il sentiero per Corniglia parte dal piazzale della chiesa della Madonna della Salute, uno dei santuari mariani delle Cinque Terre. Poco più di un’ora tra vigneti a picco sul mare, alternati a bosco di pini, per terminare con uno splendido panorama dall’alto su Corniglia, che questa volta potrai visitare con tutta calma.

Al rientro, prima di cena, potresti concederti una visita a un vigneto con degustazione in cantina.

Terzo giorno

L’ultima giornata di trekking ti consigliamo di dedicarla a un itinerario leggermente meno battuto degli altri, ma assolutamente favoloso: quattro ore mezza di cammino tra Riomaggiore e Porto Venere, passando dal santuario della Madonna di Montenero e la mitica Monesteroli, con la sua vertiginosa e interminabile scalinata in pietra.

Il sentiero arriva in centro a Porto Venere, piccola perla del Golfo dei Poeti alla quale potrai dedicare qualche ora di visita dopo un pranzo a base di pesce sul lungomare. Consigliamo decisamente un rientro via mare, in tempo per goderti un’ultima serata alle Cinque Terre.

Lo Sciacchetrà

Vino delle Cinque Terre

Lo Sciacchetrà è il nostro nettare più prezioso, il vino passito delle Cinque Terre. Cantato nelle liriche di Petrarca, Boccaccio, Pascoli e D’Annunzio è anche tradizione e un racconto del territorio e dei suoi abitanti.

Origini e produzione dello Sciacchetrà

Per la gente del posto il nome è frutto della fusione di sciacca, schiaccia, e tra, tira via, a descrivere le due operazioni consecutive della pigiatura e dell’estrazione del mosto, che per lo Sciacchetrà non prevedono permanenza nel tino.

Per alcuni studiosi ed enologi deriverebbe invece dal greco shekar, ovvero bevanda fermentata. Le origini risalirebbero ai primi abitanti di Riomaggiore e alla tecnica di appassimento da loro importata dalla Grecia.

Il disciplinare stabilisce che lo Sciacchetrà va prodotto in prevalenza con i tre vitigni di Bosco (minimo 40%), Vermentino e/o Alabarola (massimo 40%) e un eventuale apporto di un massimo del 20% di altri vitigni. L’alcol minimo è 17% di cui almeno 13,5% svolto.

Per la produzione dello Sciacchetrà si usano i grappoli migliori, lasciati ad appassire fino a inverno inoltrato su appositi graticci posti all’ombra in luoghi ventilati. Le uve vengono quindi diraspate, pigiate e separate dalle bucce, con una resa che va dal 30 al 35% massimo rispetto a quella del “normale” vino. Una volta imbottigliato, si conserva coricato, tra i 10 e i 15 gradi.

Il vino passito delle Cinque Terre è di un giallo dorato nei primi due o tre anni, ma inizia poi a tendere all’ambrato e se invecchiato, a partire dai vent’anni, tende al marrone, con riflessi sul rossi.

Come si beve

Lo Sciacchetrà si serve a una temperatura di 14 gradi, in bicchieri piccoli e svasati, a stelo alto, ed è perfetto per accompagnare i dessert liguri e la pasticceria secca, ma se invecchiato è un eccellente vino da meditazione ed è ideale anche per accompagnare formaggi corposi e dal sapore importante.

Annusandolo potrai sentire l’albicocca e assaporandolo note di frutta secca e un pizzico di sapidità. Poco tannico, non è troppo dolce e anche la gradazione alcolica non si sente troppo.

Il nostro consiglio? Visita i vigneti e le cantine delle Cinque Terre, dedica del tempo all’incontro e allo scambio con i nostri produttori, degustane i vini e chiedi di assaggiare lo Sciacchetrà e magari portane a casa una bottiglia. Un’esperienza autentica e completa e un sostegno concreto alla nostra terra.

I terrazzamenti delle Cinque Terre

Volastra

I terrazzamenti delle Cinque Terre sono un’eredità del Medioevo, sono quello che ci ha plasmato, nutrito, reso speciali e che oggi ci garantisce un’identità e, in modo molto più concreto, di poter vivere a valle.

Volastra, i terrazzamenti delle Cinque Terre

La costruzione dei terrazzamenti delle Cinque Terre

Fino alla prima metà del secolo scorso la nostra economia era basata pressoché esclusivamente sull’agricoltura: vite, ulivo, alberi da frutto e verdura. Per coltivare questo territorio così verticale e roccioso, gli abitanti iniziarono a erigere chilometri di terrazzamenti sorretti da muretti a secco e disposti in fasce sovrapposte, partendo dal livello del mare, i ciàn.

Una grande opera di ingegneria ambientale ben illustrata nella seconda parte del video che trovi in questo articolo, stimata a oltre 4 milioni di metri cubi di muri a secco per ettaro, per oltre 3 mila metri lineari di muri per ettaro, per un totale di 6729 km. Superiore al raggio terrestre!

I nostri muri a secco hanno quindi un chiaro valore sociale e culturale e se vuoi saperne di più su questi aspetti e sul loro recupero il progetto Stonewalls for life fa al caso tuo.

Si calcola che fino alla prima metà del secolo scorso alle Cinque Terre ci fossero circa duemila ettari di uliveti, vigneti e orti, ma oramai ne restano circa 400, mentre nel resto delle terrazze la macchia mediterranea e il bosco hanno ripreso il sopravvento.

Ti consigliamo di dedicare pochi minuti a questo video storico dell’Istituto Luce, che mostra la costruzione dei terrazzamenti e illustra lo stile di vita passato delle Cinque Terre.

Se vuoi saperne di più sui luoghi delle riprese e le tradizioni mostrate in questo breve documentario siamo a tua disposizione.

I trenini delle Cinque Terre

Dagli anni ’80 l’applicazione di un minimo di tecnologia ha iniziato a facilitare il lavoro dei pochi che ancora oggi scelgono quello stile di vita: materiali e attrezzi più leggeri, ma soprattutto una rete di monorotaie sui cui si spostano cremagliere con piccoli vagoni merci. Sì, note come trenini delle Cinque Terre.

Non arrivano dappertutto, ma sono di grande aiuto, soprattutto in periodo di vendemmia, che un tempo implicava cammallare ceste d’uva per giorni, sulla schiena gli uomini e sulla testa le donne.

Con la monorotaia e l’abbandono dei ciàn di più difficile accesso sono sparite anche le vendemmie via mare, quando era più facile caricare le ceste d’uva sui gozzi ormeggiati sotto ai terrazzamenti più bassi che salire per raggiungere i sentieri e le scalinate interpoderali, oggi trasformatesi perlopiù in sentieri per il trekking. Stesso discorso vale per la raccolta delle olive in autunno.

Sacrifici e fatiche immani, che hanno portato Veronelli a definire i vignaioli del posto angeli matti, la cui opera salvaguarda lo splendido e fragilissimo territorio delle Cinque Terre.

La Via Beccara

Trekking alle Cinque Terre

La Via Beccara è un sentiero verticale tra i vigneti e fino alla costruzione della Via dell’Amore fu l’unico collegamento terrestre tra i borghi di Riomaggiore e Manarola.

Via Beccara, Trekking alle Cinque Terre
Via

La Via Beccara in numeri

  • sentiero n°531 delle Cinque Terre
  • 1.500 km di lunghezza
  • 202 di dislivello sul mare
  • 1 ora di cammino circa
  • per camminatori esperti

Il percorso

Partendo da Riomaggiore, l’imbocco del sentiero si trova sopra la stazione ferroviaria di Riomaggiore, salendo lungo la Via Signorini fino all’incrocio con Via Tracastello sulla sinistra.

La Via Beccara parte con il ponticello che attraversa il canale Rio Maior, che ha dato il nome al borgo, e sale subito verticalmente lungo una scalinata in sasso che attraversa e collega i vigneti su questo versante del paese.

Una salita per camminatori allenati, che mette decisamente a dura prova il fiato.

Oltre seicento gradini per raggiungere il colle Corniolo che domina e separa Riomaggiore e Manarola e da cui si inizia immediatamente a scendere, sempre verticalmente e sempre fronte a un panorama unico, su terrazzamenti, borghi e insenature dalla Madonna di Montenero a Punta Mesco.

L’arrivo a Manarola è super suggestivo, tra tipici viottoli stretti e terrazze vista mare.

Feste e festività alle Cinque Terre

Santuario di Montenero

Feste e festività alle Cinque Terre non mancano, tra feste patronali, feste presso i cinque santuari, sagre e altri eventi che raccontano e tramandano le tradizioni locali o ne esaltano le peculiarità e il territorio.

Di seguito ne trovi un sunto, ma evento dopo evento te li racconteremo nel dettaglio.

Presepe Luminoso di Manarola
© Carlo Alberto Conti

Festività ed eventi in inverno alle Cinque Terre

A dicembre si tiene l’ormai celebre presepe luminoso a Manarola. Un sogno che Mario Andreoli ha trasformato in progetto e regalato ai suoi concittadini e al mondo intero. Oltre 15 mila lampadine per dar vita ai 250 personaggi della la Collina delle Tre Croci. Un presepe unico, che incanta dal giorno dell’Immacolata fino a fine gennaio.

Un altro evento decisamente speciale è il Natale subacqueo di Vernazza, con nascita del Bambin Gesù nelle acque del piccolo golfo allo scoccare della mezzanotte e messa natalizia a seguire.

Passando dal religioso al decisamente sportivo, l’ultima settimana di marzo si tiene lo Sciacchetrail, un evento che ha creato e celebra il connubio tra il nostro prezioso vino Sciacchetrà e il trail running. Un evento per sportivi e appassionati e un circuito che unisce i cinque borghi e i loro santuari, lungo 47 km per 2.600 metri di dislivello.

In primavera

Con la Santa Pasqua si inaugura la stagione di festività presso i Santuari delle Cinque Terre, mentre a maggio inizia quella delle sagre.

La seconda domenica di maggio il santuario della Madonna di Reggio a Vernazza celebra la Festa del Cristo, con una suggestiva processioni e tradizioni culinarie ben precise.

A metà maggio Monterosso festeggia i limoni, con l’omonima sagra che colora di giallo e profuma di questo agrume i caruggi e le piazze del borgo per tutto un fine settimana. Limoncino, crema di limoni, marmellata e torta al limone vengono degustate da un capo all’altro del paese ed eventi organizzati fino a sera.

In estate

In occasione del Corpus Domini a Monterosso, oltre alla Santa Messa e alla processione, gli abitanti del paese decorano le vie del borgo con la tradizionale infiorata.

Sempre a giugno e sempre a Monterosso per la Sagra dell’acciuga fritta: le famose acciughe di Monterosso vengono fritte nella caratteristica padella in ferro a forma di pesce, abbinate agli sgabei e servite con il vino bianco delle Cinque Terre. Anche in questa occasione non mancano gli eventi collaterali organizzati in paese!

Il 23 e 24 giugno sempre a Monterosso si celebra poi la Festa Patronale di San Giovanni Battista, con tradizionale falò di San Giovanni in spiaggia il 23, processione, fiera, e suggestivi lumini in mare il 24.

Il 24 giugno anche Riomaggiore festeggia San Giovanni, anche qui patrono. È prevista una tradizionale processione, spesso accompagnata da un’esibizione di opere realizzate con gessetti colorati dei Madonnari.

Il 29 giugno si festeggia invece il santo patrono di Corniglia, con la festa dei Santi Pietro e Paolo. In questa occasione religione, tradizione e storia si incontrano e la sagra di paese culmina con il dolce tipico della festa, la rinomata Torta dei Fieschi, in ricordo del passato dominio della famiglia genovese.

Il 7 luglio presso il santuario della Madonna di Soviore a Monterosso si celebra la Festa del Ritrovamento della Pietà venerata presso il santuario.

Il 20 luglio è festa a Vernazza, in occasione di Santa Margherita di Antiochia. Sono previste processione, banchetti nella via principale, giochi tradizionali per i bambini, musica e fuochi d’artificio la sera.

La prima domenica di agosto sempre a Vernazza si fa festa al Santuario di Nostra Signora di Reggio.

Il 10 agosto a Manarola è invece celebrata la Festa di San Lorenzo, con processione nelle vie del paese e anche in barca!

In autunno

Il giorno 8 settembre a San Bernardino, frazione di Corniglia e sede del suo santuario, si celebra la festa di Nostra Signora delle Grazie, comune anche ai santuari di Soviore e di Montenero.

Sempre a settembre, Monterosso festeggia nuovamente il suo pescato tipico con la Sagra dell’acciuga salata, che si può degustare nei numerosi banchi gastronomici sparsi per il paese e che è sempre accompagnata da eventi collaterali che animano il borgo e garantiscono momenti speciali.

Trekking alle Cinque Terre: consigli pratici

Trekking alle Cinque Terre

Fare trekking permette veramente di apprezzare appieno e comprendere le Cinque Terre e chi le abita.

Camminare lungo i nostri sentieri è il metodo migliore per scoprire storia, cultura e tradizioni locali, per innamorarsi del paesaggio, per capire la struttura dei borghi, perché l’agricoltura qui è eroica, perché il nostro vino ha un valore che va ben oltre il suo gusto e anche perché non è un territorio adatto al turismo di massa.

Insomma, a meno che proprio non faccia per te, ti consigliamo di fare trekking, che però non vuol dire incamminarti sempre e comunque.

Ecco perché abbiamo deciso di pubblicare questo breve articolo con alcuni dettagli che tendiamo a dare per scontati, ma non lo sono. Semplici consigli pratici che possono migliorare la tua esperienza e consentirti di viverla in sicurezza e serenità.

Trekking alle Cinque Terre

1. le scarpe da trekking

Siamo al mare, ma fare trekking qui è come farlo in montagna.

Niente infradito quindi né sandali né ballerine né altre scarpe decisamente non adatte al tipo di camminata. Quello che ti serve sono buone scarpe da trekking, con una buona suola e supporto della caviglia e meglio se non appena acquistate. Se proprio fossero nuove, almeno indossale già qualche giorno prima, per evitare ti facciano male al primo sentiero.

2. abbigliamento

Ti consigliamo un abbigliamento comodo e leggero, magari “a cipolla”, ovvero prevedendo vari strati per passare da salite al sole a tratte più fresche all’ombra o addirittura freddine al tramonto o in caso di vento. Fossimo in te penseremmo anche al costume da bagno, perché l’arrivo è sempre al mare…

3. zaino

Lo zaino ti serve, ma che sia leggero. Cosa metterci?

  • gli strati d’abbigliamento consigliati al paragrafo 2
  • borraccia termica per l’acqua
  • uno snack
  • protezione solare
  • occhiali da sole
  • sacchetto impermeabile se pensi di fare il bagno
  • telo mare nella stessa eventualità, magari in microfibra
  • cerotti seconda pelle se le scarpe sono nuove
  • cartina e guida se non ne hai una consultabile sullo smartphone
  • caricabatterie da viaggio onde prevenire problemi
  • spray contro le punture di insetti
  • macchina fotografica
  • un sacchetto di plastica per la spazzatura, che potrai poi smaltire arrivando in uno dei paesi toccati dal tuo itinerario

4. quale sentiero?

Gli articoli su questo sito, la pagina dedicata su quello del Parco Nazionale delle Cinque Terre, i gestori della struttura presso la quale alloggi e il personale addetto all’accoglienza presso gli uffici turistici del Parco sapranno darti indicazioni circa la difficoltà e durata dei singoli sentieri e se hai ancora dubbi scrivici!

Il consiglio è ovviamente quello di non strafare. Se non sei allenato e il tuo soggiorno te lo consente, inizia con un percorso dal dislivello meno impegnativo e magari non troppo lungo e giorno dopo giorno aumenta la difficoltà. Puoi anche optare per la Via dei Santuari, salendo in quota con un minibus del Parco.

Camminare con un ritmo regolare poi ti aiuterà a non andare in affanno: passi piccoli in salita e alla cadenza che il tuo fisico ti suggerisce. Se sei in compagnia e gli altri sono più allenati di te, saranno loro a doversi adeguare e magari ne riderete insieme.

4. il meteo

Con piogge violente e allerte meteo il Parco interrompe la vendita della Cinque Terre Card e vieta l’accesso al sentiero SVA nella tratta tra Monterosso e Corniglia e questo affinché gli escursionisti non corrano rischi.

Gli altri sentieri non vengono chiusi, ma è buona norma non incamminarsi con meteo avverso: il percorso diventa pericoloso e spesso è a picco sul mare, la visibilità cala e in caso di problema anche i soccorsi faticano a svolgere il loro compito. Insomma, te lo sconsigliamo di cuore.

Se hai dubbi, anche in questo caso ti invitiamo a confrontarti con gli addetti all’accoglienza e con le persone del posto che conoscono i singoli sentieri e il relativo grado di rischio.

Ma vale la pena fare trekking alle Cinque Terre?

Beh, se l’introduzione non ti ha convinto, pensa che camminare sui sentieri ha effetti positivi sia sul sistema respiratorio sia sul quello cardio-polmonare, brucia calorie e rassoda cosce, polpacci e glutei. Se poi usi i bastoni lavora pure la parte alta del corpo.

E poi veramente, non c’è modo migliore che fare trekking per scoprire il paesaggio delle Cinque Terre e comprenderne bellezza, origini e fragilità.

Buona camminata!